Dr. Francesco Zappia
Il 23 gennaio 1896 Rontgen comunica la sua scoperta.
Il Presidente delľAssociazione Fisico-Medica di Wurzburg, Lehmann, così descriveva ľatmosfera creatasi il 23/01/1896 dopo che Wilhelm Conrad Rontgen comunicò la sua scoperta di “un nuovo tipo di raggi”.
“Raccolti intorno ai nostri bicchieri di birra, i più entusiasti si abbandonarono ad ogni sorta di ardite supposizioni”. Ma, per quanto si pensasse e si fantasticasse, le più alate aspettative furono, in seguito, di gran lunga inferiori ai fatti: perché non un metodo, ma tutta una scienza si è sviluppata dalla scoperta del Maestro, una scienza che ha le sue radici nella chimica, nella fisica, nella biologia, nella medicina, sia come mezzo diagnostico, sia curativo, nonchè di somma importanza teorica e pratica.
La radiologia medica studia ľimpiego di mezzi fisici, per lo più radiazioni ionizzanti nella diagnostica (radiodiagnostica) e nella terapia (radioterapia).
Le radiazioni “ionizzanti” (così denominate perché nelľinterazione con la materia provocano ionizzazioni), comprendono sia onde elettromagnetiche di elevata energia, sia particelle materiali accelerate. Con macchine ad alimentazione elettrica si generano radiazioni ionizzanti elettromagnetiche (raggi X), ovvero si accelerano particelle materiali di varia natura (elettroni, neutroni, ecc.), conferendo loro energia sufficiente a determinare ionizzazione nella materia. Particelle, materiali e radiazioni elettromagnetiche ionizzanti (raggi alfa, beta e gamma) sono altresì generate spontaneamente da elementi radioattivi naturali es. dal Radio o da radioisotopi artificiali. Ľimpiego clinico dei radioisotopi artificiali per scopi diagnostici è particolarmente studiato nella branca della radiologia correntemente denominata “Medicina nucleare”.
Altri agenti fisici vengono impiegati in radiologia: i campi magnetici, le correnti elettriche (continue, alternate o modulate a bassa frequenza), le onde elettromagnetiche di energia inferiore a 124 V (onde Hertziane) le microonde, i raggi infrarossi ed i raggi ultravioletti. Gli ultrasuoni sono usati sia in terapia (fisioterapia strumentale) sia in radiodiagnostica; i raggi infrarossi nella termografia; gli ultrasuoni nella ecografia; i campi magnetici e le onde Hertziane comprese fra 2 e 60 MHz nella tomografia con la risonanza magnetica nucleare.
Il moltiplicarsi dei metodi atti ad estrarre immagini alľinterno del corpo umano mediante giunti fisici, alternativi alle radiazioni ionizzanti, (indagini con u.s. e RM), giustificano la proposta di sostituire il termine “radio diagnostica con quella di “diagnostica per immagini”.
Tutti gli agenti fisici impiegati in radiologia ed in particolare le radiazioni ionizzanti, interagiscono con la materia secondo modalità diverse; le conoscenze relative costituiscono il presupposto della radiobiologia, la quale si occupa dei fenomeni biologici che si verificano nelle cellule, nei tessuti ed in tutti gli organi viventi più complessi esposti alľazione di queste forme di energia. La radiologia fornisce quindi le conoscenze indispensabili per ľutilizzazione degli stessi agenti fisici in terapia dando altresì ragione dei danni che questi possono eventualmente provocare nella popolazione quando siano impiegati non solo per scopi medici, ma industriali o bellici.
La scoperta dei raggi X fu annunciata alla Società Fisico-Medica di Werzburg, da Wilhelm Conrad Rongten il 28/12/1895 con la celebre memoria “Su di una nuova specie di radiazioni”.
Studiando in un tubo cilindrico a gas rarefatti i raggi catodici, ( cioè il flusso di elettroni che, sollecitati da un’elevata tensione, si dirigono dal catodo verso ľanodo) Rongten, aveva osservato, che dal tubo stesso, seppure protetto da un cartone, fuoriusciva la radiazione capace di attraversare ľinvolucro del tubo, un libro ed una tavola di legno; le radiazioni stesse erano invece arrestate da metalli a più elevato numero atomico. Dimostrò inoltre che queste radiazioni visibili, ritenute misteriose e per questo definite raggi X, rendono fluorescenti a distanza schermi di platinocianuro di bario ed impressionano le emulsioni fotografiche.
Interponendo fra il tubo catodico e lo schermo fluorescente la propria mano, Rontgen ne poté osservare per primo lo scheletro osseo, di peso specifico superiore rispetto a quello delle parti molli. Qualche giorno più tardi ripeté lo stesso esperimento “fotografando” immagini analogiche, ottenute interponendo la mano della moglie fra il tubo catodico ed una lastra fotografica.
Furono così eseguite la prima “radioscopia” e la prima “radiografia “: tali esperimenti costituiscono ľatto di nascita della radiodiagnostica che, in meno di un secolo, ha contribuito, con peso determinante, ai più significativi progressi della scienza medica.