Dr.ssa E. Viora
Importanza delฤพesperienza del medico.
Da tempo รจ noto che il rischio di aborto dopo ฤพamniocentesi dipende anche dalฤพesperienza delฤพoperatore (cioรจ del medico che esegue ฤพesame) e questo รจ in parte ovvio dal momento che tutte le procedure che comportano un aspetto pratico, dalฤพintervento di cardiochirurgia alฤพanestesia epidurale, dipendano in parte dalla manualitร di chi la effettua.
Nessuno studio รจ riuscito, in realtร , a determinare quale รจ il numero minimo richiesto per rendere il rischio il piรน basso possibile.
Unโottima manualitร non รจ peraltro sufficiente ad annullare i rischi, ma certamente puรฒ limitarli al minimo.
Un interessante lavoro รจ stato pubblicato recentemente da medici statunitensi: essi hanno osservato che il rischio di aborto dopo ฤพamniocentesi (hanno valutato ciรฒ che era successo nei 14 giorni successivi alฤพesame) varia da 1 su 46 (se ฤพamniocentesi รจ eseguita da un medico che ha effettuato 1380 amniocentesi negli ultimi 4 anni) a 1 su 312 (se ฤพamniocentesi รจ eseguita da un medico che effettua amniocentesi usualmente).
Questo studio ha, come spesso succede, delle limitazioni importanti (per esempio non รจ uno studio randomizzato), ma certamente ribadisce un concetto importante, peraltro giร noto agli “addetti ai lavori”: quando si informa la donna bisogna dirle quale รจ la “propria” percentuale di aborti, non quella che รจ scritta su una rivista.
Da American Journal of Obstetris &Gynecology 2001; 184:1340-1344.
